Nel periodo dell’ovulazione le donne secernono gli ormoni della femminilità e del fidanzamento… ma dipende anche dall’osservatore

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Se si vogliono innescare i neuroni che portano a notare la donna, a sentirne il profumo della femminilità, attivando una serie di processi inconsci che, poi, vengono tradotti in comportamenti sociali motivati, come il corteggiamento, occorre curarsi nell’aspetto e nell’assetto mentale

La risposta alla domanda inopportuna “Quanti anni hai?” dovrà essere “Gli anni che ti suggeriscono gli ormoni”

 

In amore tutto inizia e finisce con il sesso e gli ormoni. Se il rapporto continua, anche dopo che si è spenta la fiamma della passione, è prevalentemente per ragioni logistiche -per es. si è sposati e si condividono beni e figli- per amore-bisogno, per paura di rimanere soli, frigidità o impotenza. Se séguita dopo essere stato consumato vuol dire semplicemente che si sta bene insieme, si prova curiosità e interesse a scoprire l’altro in ogni suo aspetto e si cammina nel sentiero dell’amore.

L’amore è stato più volte oggetto delle mie riflessioni cliniche. Ne ho parlato nel libro “Per un mondo a misura di adulto e bambino” (ed. Armando 2007), con bollino giallo per i bambini. Ne ho parlato quando ero, spesso, ospite della trasmissione del 2008 di Cinzia Gizzi al TGS. Ho scritto sull’amore in Ziza (2008) e su IlSicilia.it. Ho creato degli aforismi sull’amore dal 2014, opere d’arte e oggetti d’arredo.

L’amore non ha età ovvero ce n’è uno per ogni età alla condizione che ci si curi nell’aspetto e nell’assetto mentale. Svariate volte ho sentito che dopo i 33 anni per noi donne inizia a essere difficile che l’uomo ci cerchi per relazioni stabili e durature e che si comincia ad attrarre principalmente per momenti di passione fine a se stessi. Questo luogo comune mi ha fatto riflettere, mi sono chiesta se fosse vero perché io i 33 anni li ho compiuti e ora? Dovrei considerarmi scaduta o prossima alla scadenza? Io sono anche una scrittrice giornalistica e un’artista, modella addirittura dei miei camei, quindi, uso molto la mia immagine per sedurre nel senso di “condurre a me” un sempre maggiore numero di sostenitori, ammiratori, lettori oltre che per soddisfare un tratto narcisistico spiccato. Molti hanno, infatti, iniziato a seguirmi perché attratti dalle mie foto e, poi, si sono accorti dei contenuti. Dovrei, dunque, essere oggetto sessuale per molti, sentirmi assaltata dai soliti idioti che, brutti o belli, vorrebbero avvicinarsi a me per un motivo soltanto. Non vi deluderò certo dicendovi che non è così! Da cosa dipende il fatto che un uomo o una donna riduca l’altro a un mero oggetto sessuale trasportato da quell’odioso pensiero contraddittorio per cui “Non mi piaci ma ti porto a letto!”, “Non ci farei nulla con te a parte il sesso!”, “Non mi interessi affatto ma sei bello/a” e, l’opera d’arte dei geni, “è solo sesso!”?

Dipende molto da quello che si trasmette e trasuda. Per quanto deficitari si possa essere cognitivamente ed emotivamente, infatti, non ci vuole un’arca di scienza per comprendere che io sono tanta roba, ho dei contenuti, ho molto da dare e ricevere. Il massimo che riescono a fare è avanzare innocui saluti, complimenti, dopo i quali io li blocco sistematicamente su Messenger, non prima di aver cliccato sul profilo, cosa non sempre necessaria, perché a volte basta guardare la foto principale per capire che non ci sono elementi in comune. Anche nella vita reale chi è marpione ed è affetto da vuotismo non si può mica nascondere dietro a un dito: parlano di lui/lei i comportamenti, le azioni, le parole. Insomma, secondo me, se si sentono inadeguati già, in buona parte, il lavoro di selezione naturale è fatto!

Di certo, in età della massima fertilità il numero dei corteggiatori e la qualità del corteggiamento ricevuto aumenta le probabilità di realizzazione del proprio desiderio di stabilità. Si toccano aspetti neuroscientifici molto complessi che proverò ad accennare nel modo più chiaro e semplice possibile. Durante l’ovulazione il corpo della donna produce maggiori quantità di testosterone e di estrogeni. I due ormoni favoriscono la produzione di feromoni, sostanze che aumentano il “profumo della femminilità” e, quindi, il magnetismo sessuale è maggiore. Ciò non significa che una bella donna matura che non ovuli abbastanza non smuova un certo interesse negli uomini ma che sia più difficile sedurre uomini che sono programmati alla procreazione e per i quali c’è un piano divino ancora da portare a termine. Fa tutto parte di un progetto evolutivo importante. Un determinato nucleo di neuroni dell’ippocampo sensibili ai cambiamenti ormonali coordina la spinta libidica ai rapporti sessuali pro-procreazione e favorisce quei comportamenti sociali, come il corteggiamento, necessari a raggiungere lo scopo. È proprio questo gruppo di neuroni che porta a notare la donna, a innescare una serie di processi inconsci che, poi, vengono tradotti in azioni sociali motivate.

Questi neuroni sono, però, dotati anche di recettori per gli estrogeni e sono, quindi, sensibili alle variazioni ormonali che si verificano nel corpo quando si ha un’intensa attività sessuale o autoerotica, quando una donna si accorge di essere ammirata e si fa desiderare, lasciando una scia di “profumo” senza svendersi con sguardi o altri comportamenti civettuoli, etc. Secondo alcuni studi sul comportamento umano, nelle femmine queste unità morfologiche, genetiche e funzionali sono molto più attive quando agli stimoli esterni, come la visione di un membro del sesso opposto, si sommano gli stimoli interni, ossia quando estrogeni e progesterone raggiungono i livelli caratteristici del periodo fertile. Questo spiegherebbe come mai donne giovani non risvegliano certi appetiti e non le vuole nessuno per quanto carine possano essere e, invece, vincono le donne più mature. Quando chiedono l’età basta rispondere: “l’età che ti suggeriscono gli ormoni!”. Quante 20 o 30 enni sembrano dai modi di fare, di vivere e dalla pelle delle vecchie e delle 40 enni non dimostrano la loro età anagrafica?

Le mie deduzioni sono che si possa ritardare più che ingannare il tempo, il proprio corpo o il fiuto ormonale, quel processo di invecchiamento che porta al non essere più la scelta ma l’alternativa e al doversi accontentare di momenti di passione o a vivere in case separate. “Tu a casa tua e io a casa mia”, diventa il motto delle coppie ultracinquantenni.

La considerazione di questo circuito neuronale sensibile agli ormoni che controlla gli stati motivazionali, secondo me, senza presunzione, potrebbe essere un importante passo in avanti che contribuirebbe a prolungare la vita sentimentale e la fertilità nelle donne. A mio parere, sin da bambini bisogna mangiare con una rigida disciplina, usare sempre creme d’eccellenza ed educare i bambini a idratare sempre la pelle, bere tanta acqua, evitare gli eccessi e le dipendenze, avere una sessualità attiva e disinibita tentando di indirizzare i più giovani affinché non disperdano tali energie senza criterio e precocemente, preferire la masturbazione alla non attività, fare sport, crearsi interessi, eccellere cognitivamente, guardare gli uomini e apprezzarne la bellezza e l’armonia delle forme. Ritengo fermamente che una donna che supera l’età della massima fertilità possa risultare appetibile come meta, più che sessuale, relazionale se lo vuole veramente e se è adeguata al ruolo molteplice cui è soggetta una partner ufficiale, una fidanzata. Sono persuasa che frequentare persone adeguate sia sempre una grande risorsa e un grande stimolo neuronale e comportamentale. Una donna che frequenta uomini molto più grandi sia come pelle sia come mentalità, invecchia anzitempo e senza sconti. Una donna che frequenta ambienti giovanili ha molti più anni davanti a sé ed è in vantaggio evolutivo rispetto agli altri.

Io non condivido affatto anche se non giudico (sono gusti personali) i dislivelli di età e di interessi. Quando mi guardo allo specchio io so che la persona che mi è destinata ha una pelle come la mia, non una ruga in più e non un muscolo in meno, mi completa, condivide i miei intenti di costruire qualcosa insieme e vivere fino a conclusione ciclica il nostro amore ed è un buon catalizzatore ormonale. Non potrei mai uscire con un uomo che, rispetto a me, sembra un bambino, o con un uomo che, al mio fianco, sembra mio padre.

Il principio implicito in qualunque relazione è quello dello scambio equivalente.

Aggiungo, inoltre, che i problemi relativi all’avanzare dell’età non si possono risolvere solo mettendo in atto sane abitudini in tutte le aree di funzionamento individuale, compresa quella emozionale (per quanto concerne la gestione dei propri turbamenti esistenziali) ma anche prendendo in esame un’affermazione della fisica quantistica secondo cui la mente influenza la materia. In altre parole, uno stato d’animo o un’emozione può produrre un effetto tangibile e concreto. Se riportiamo questo concetto a quello che ho asserito praticamente è possibile fare un salto nel tempo, condizionare l’involuzione cellulare e l’organogenesi proprio grazie agli osservatori. L’osservatore cambia la forma dell’oggetto osservato, la forma dell’acqua si modifica a seconda di chi la guarda. Se è vero che la struttura cristallina dell’acqua ripropone il contesto energetico nel quale si forma, tossico o meno che sia, mi piace supporre o immaginare che la stessa dinamica si possa instaurare sulla pelle di una donna che dimostri un significativo miglioramento al contatto con persone, luoghi, eventi positivi, in armonia con essa e con le sue vibrazioni energetiche. In quest’ottica, se una pelle è brutta rivela un certo grado di contaminazione energetica. Quante volte una donna si ritrova abbrutita all’interno di un rapporto o, al contrario, rigenerata grazie a un nuovo partner, un ottimo osservatore, appunto?

Concludo rimandandovi a uno dei miei scritti sull’amore, pubblicato su IlSicilia.it, quotidiano di informazione online. Il titolo la dice lunga sui contenuti che ho messo in risalto: Il mare non elemosina amore né nulla, si prende e basta [in https://www.ilsicilia.it/lamore-non-elemosina-nulla-si-prende-e-basta/].

 

Il valzer più emozionante non è quello che balliamo col vestito di gala. È quello che danziamo col cuore a nudo nell’intimità (2018).

A volte l’uomo pensa di potersi permettere tutto tranne che la cosa più semplice: riconoscerci. Se un uomo non riconosce la donna non riconosce neanche se stesso (2018).

Il sesso è anche comunicazione, è interazione, è uno scambio e un dispositivo non medico ma relazionale (2018).

Non contenete la bellezza, reprimete piuttosto la bruttezza e l’oscurità del vostro essere e cercate di accrescere il vostro valore (2018).

 

Laura Valenti
Author: Laura Valenti

Laura Valenti è Psicologa clinica, Scrittrice, Aforista, Artista e Ghost writer e/o correttrice bozze. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche tra cui “Diritti negati” e “La Repubblica”. Cura la rubrica “Liberi Nobili” nel quotidiano online “IlSicilia.it”. Con l’Armando Editore (2007) ha pubblicato il volumetto Per un mondo a misura di adulto e bambino, cui è seguito Come me ( 2008). Entrambi sono patrocinati dall’UNICEF. Nello stesso anno è uscito il romanzo psicologico Ziza (ed. in proprio). Questi ultimi volumi sono i primi di una collana dal titolo Questo non si dice e quello non si fa. Dal 1997 si occupa di Ghost Writing trascrivendo convegni e redigendo per altri articoli, relazioni, discorsi, biografie, libri di medicina, architettura, etc.. È esperta di tecniche di rilassamento mentale (WILDE SYSTEM) e potenziamento cognitivo-affettivo-relazionale con l’ausilio di test psicometrici. Ogni tanto si diletta a creare abiti, scarpe e oggetti/mobili di arredo per la casa e l'ufficio.

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